Cubo - posacenere
Alluminio anodizzato, melammina, non infiammabile. Il posacenere cubo è uno degli oggetti cult del design italiano. Si tratta di un oggetto es... più dettagli
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- Dimensioni
- Small: H. 6 cm; L. 6 cm; P. 6 cm | Large H. 8 cm; L. 8 cm; P. 8 cm
- Materiale
- Contenitore: melammina non infiammabile / Interno estraibile: alluminio anodizzato naturale
- Designer
- Bruno Munari
Posacenere cubico disegnato da Bruno Munari nel 1957.
Alluminio anodizzato, melammina, non infiammabile.
Il posacenere cubo è uno degli oggetti cult del design italiano.
Si tratta di un oggetto estremamente semplice: un modulo costituito da un cubo polimerico aperto su un lato e da una striscia d'acciaio piegata.
L'oggetto risulta estremamente funzionale: contiene la cenere e i mozziconi, li nasconde alla vista e ne evita l'accidentale versamento.
Il Portacenere cubico, da cui è nata un'intera famiglia di oggetti, tra cui il servizio da scrivania Canarie e il portacenere da terra, è presente nelle collezioni di design di tutti i più importanti musei del mondo, tra i quali il MoMA di New York.
Bruno Munari è uno dei massimi protagonisti dell’arte, del design e della grafica del 20° secolo in Italia.
Durante la sua carriera artistica ha mantenuto inalterata la sua creatività a sostegno delle sue indagini sulla forma, sperimentando e comunicandola attraverso parole, oggetti e giocattoli.
Iniziò vicino alla corrente del futurismo, partecipò alle mostre collettive della Galleria Pesaro, alla Biennale di Venezia e alle Quadriennali di Roma e Parigi, ma poi si allontanò dalla corrente per ricercare maggiormente nei campi della forma e del colore, e dell’autonomia estetica degli oggetti. Tra le sue opere più emblematiche troviamo le “macchine inutili”, dei congegni meccanici che indagano sulle possibilità percettive, presentati come «modelli sperimentali intesi a verificare le possibilità di informazione estetica del linguaggio visuale», opere che precedono l’optical art. Dal 1934 al 1936 si dedicò alla pittura astratta.
Fondatore insieme a A. Soldati, G. Monnet, G. Dorfles del MAC (Movimento per l’Arte Concreta). Dagli anni 50 produce le sculture “concavo-convesse”, i dipinti “positivo-negativi” e i modelli sperimentali tridimensionali. Nella sua vita ha ricevuto diversi riconoscimenti come il Compasso d’oro dell’ ADI (1954, 1955,1970 e 1995 alla carriera), il premio Japan design foundation nel 1985, e la menzione onorevole dell’Accademia delle scienze di New York nel 1974.
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